La psicoterapia online

Il decreto DPCM dell’8 marzo e i suoi successivi omologhi hanno imposto la limitazione dei contatti sociali, al di fuori della propria abitazione. In questa situazione, dove le parole d’ordine sono “stare a casa”, è possibile effettuare visite specialistiche prendendo accordi con il terapeuta ma rimane comunque fortemente sconsigliato qualsiasi spostamento non necessario.

Subentrano allora sentimenti quali la paura del contagio, il disagio dovuto al percorso da casa allo studio, eventualmete anche il senso di colpa. Ma c’è una soluzione: la psicoterapia online. Sono numerosi i mezzi che ci consentono di mantenere relazioni sociali a distanza: le classiche telefonate, Whatsapp per i messaggi istantanei, Skype e simili per le videochiamate. Tutti questi strumenti possono diventare un supporto fondamentale alle sedute psicoterapeutiche.

Negli Stati Uniti, nel 2017, circa il 20% dei professionisti della salute mentale offriva servizi online. I dati sull'uso di questi mezzi in Italia non sono ancora chiari ma sono in crescita i servizi online offerti dai terapeuti, anche se non sempre adeguatamente strutturati.

Vediamo insieme qualche informazione e alcuni consigli pratici per adeguarsi alle limitazioni senza rinunciare alle sedute.

Quali strumenti usare?

  • Skype: è sicuramente il metodo privilegiato, i computer più recenti dispongono già di questa applicazione, in caso contrario scaricarla è facile cliccando a questo link e poi sul tasto “scarica Skype”. Sarà poi necessario creare il proprio account inserendo una email, un nome e una password.
  • Google Hangouts è già a disposizione dei possessori di un account (email) del dominio Gmail e si può accedere da questo link.
  • Face Time: è già presente sui dispositivi Apple (iPhone, iPad, Mac) ma usufruibile solo tra due dispositivi di questo genere.

La pratica psicoterapeutica erogata tramite questi strumenti, è stata definita dal Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi video consulenza.

Perchè scegliere la video consulenza?

Condurre sedute psicoterapeutiche tramite videochiamate può rendere tali percorsi accessibili a nuovi utenti:

  • coloro che vivono in aree isolate, poichè i servizi erogati dai terapeuti sono spesso concentrati nelle città e difficilmente raggiungibili da chi ha difficoltà a recarvisi provenendo da fuori;
  • persone affette da patologie che costringono a rimanere allettati o con grosse limitazioni nei movimenti, per i quali sarebbe complicato il trasferimento fino ad uno studio;
  • coloro che soffrono lo stigma sociale dello psicologo: persone che potrebbero beneficiare di un percorso terapeutico ma sono dominate da vergogna e paura. Alcuni primi contatti tramite video consulenza potrebbero agevolare l’accesso ai servizi terapeutici;
  • quella parte di popolazione che svolge lavori con orari molto variabili e continui spostamenti sul territorio, ostacoli che rendono difficile programmare incontri terapeutici in studio.

A questi motivi generici, si aggiunge il motivo impellente di queste settimane:

  • La limitazione degli spostamenti imposta ai cittadini e necessaria per fronteggiare e contenere la diffusione del virus CoVid19.

Per queste ragioni la terapia online può essere utile per:

  • Chi già segue una psicoterapia: questi utenti possono continuare a beneficiarne, rimanendo al sicuro nella propria abitazione e collegandosi in video-consulenza con il proprio psicoterapeuta. Potersi avvalere di tale strumento è ancor più necessario viste le emozioni che possono manifestarsi: l’utente può provare sensazioni di smarrimento, solitudine, sconvolgimento delle proprie abitudini, paura del contagio, paura verso l’incertezza del futuro. Queste situazioni è utile che siano gestite tempestivamente, continuando il lavoro terapeutico nella nuova quotidianità.
  • Chi non segue una psicoterapia ma può sentire la necessità di un supporto, per affrontare emozioni e pensieri di disagio provocati dall'emergenza sanitaria e dalle restrizioni.
  • Medici, infermieri e tutto il personale sanitario che in queste settimane sono in prima linea nel fronteggiare l’emergenza. Questi professionisti sono esposti a situazioni altamente stressanti ed impattanti sull'equilibrio psicologico: lunghi turni di lavoro, incertezza, responsabilità elevate, isolamento rispetto ai familiari. In questi casi un supporto psicologico in video consulenza può aiutare a gestire il carico emotivo, senza la necessità di raggiungere fisicamente uno studio.

Criticità e dubbi

Le perplessità degli utenti riguardo le video consulenze hanno a che fare principalmente con tre  aree:

  1. Sicurezza e privacy: le linee guida del Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi (2017) hanno stabilito che i servizi psicologici online debbano essere erogati con le stesse modalità e regole della terapia ordinaria: devono essere fornite informazioni precise tramite il consenso informato; devono essere tutelate la privacy e i dati sensibili degli utenti; lo psicologo o lo psicoterapeuta deve esercitare entro i limiti della propria competenza.
  2. Efficacia: i dati sull'efficacia delle psicoterapie online sono stati raccolti in alcune review di Andersson (2014, 2016), gli autori prendono in considerazione studi che hanno messo a confronto le psicoterapie online e quelle ordinare, faccia a faccia. Dalle analisi effettuate comparando questi precedenti studi viene dimostrato che, per quanto riguarda gli esiti, le terapie online non mostrano differenze rispetto alla terapia faccia a faccia. Le ricerche esaminate sono state effettuate su campioni spesso piccoli, data la natura dell’oggetto di indagine e inoltre si ravvisa ancora un certo disordine nella registrazione dei dati su questo tema. Al di là di queste criticità, risolvibili soltanto proseguendo e sistematizzando la ricerca in questo campo, possiamo concludere che i dati confermano l’efficacia della video-consulenza.
  3. Relazione: un altro tipico dubbio riguarda il deterioramento della relazione psicoterapeuta-utente, la difficoltà nel cogliere sfumature non verbali della comunicazione, la distanza e lo scarso calore di una comunicazione tramite video. In una analisi di alcuni studi sull'argomento, Thompson (2016) ha concluso che l’alleanza terapeutica, la tipica relazione che si instaura durante la terapia e che permette di giungere agli scopi predefiniti, non sembra inficiata dalla modalità online. Bisogna sottolineare che la comunicazione non verbale non viene interamente persa e che un buon terapeuta può essere in grado di guidare efficacemente l’attività e sostenere la relazione anche a distanza.

In conclusione, secondo i dati raccolti fino ad ora, la video consulenza permette di garantire privacy e sicurezza degli utenti, consente di mantenere i medesimi caratteri della relazione terapeuta-cliente e le terapie online risultano efficaci quanto la psicoterapia classica.

Sono ovviamente presenti dei limiti dovuti alla novità di queste attività ma questi possono essere colmati laddove la video consulenza si configuri come una modalità di supporto, affiancata ad una parte di sedute faccia a faccia; inoltre dei limiti derivano anche dalle strutture a disposizione dei clienti: è necessario avere una connessione ad internet abbastanza stabile, un supporto audio-video adeguato e un ambiente tranquillo.

Consigli pratici sull'organizzazione della video consulenza

Una volta presi accordi con il proprio psicoterapeuta sulla continuazione delle sedute o su un primo contatto tramite uno degli strumenti di video consulenza, può essere utile creare un setting adeguato, prestando attenzione ad alcuni aspetti:

  • Orario: cercare di concordare con il terapeuta un orario della giornata che permetta di avere tranquillità intorno a sé. Ad esempio, se in casa ci sono altre persone è meglio scegliere un orario nel quale i familiari/coinquilini siano occupati in attività e siano tranquilli, in modo da non disturbarsi a vicenda.
  • Luogo: è utile posizionarsi in un luogo dove non si verrà interrotti, leggermente distaccati da eventuali conviventi, così da potersi esprimere più liberamente possibile. Eventualmente, far presente in casa che per un’ora si vorrebbe restare indisturbati. L’ambiente dovrebbe essere caratterizzato, laddove possibile, da ordine e calore per sentirsi rilassati e distesi durante il colloquio. Anche la luce è un fattore da tenere in considerazione, si consiglia di posizionarsi in un ambiente con luce naturale se l’orario lo permette, oppure di ricreare una buona atmosfera tramite una lampada.
  • Connessione: è buona norma eseguire un controllo della connessione internet, controllando le spie del modem o semplicemente provando ad eseguire delle ricerche su internet o aprire dei video, per assicurarsi non ci siano rallentamenti della linea.
  • Utilizzo dello strumento: può essere utile, per chi non sia abituato all’uso di Skype, Face Time, effettuare una prova con un familiare o un amico prima della video consulenza, o programmare con il terapeuta alcuni minuti iniziali per provarne insieme l’utilizzo.

In conclusione, l’emergenza sanitaria spinge tutti a misurarsi con situazioni nuove e in questo panorama le tecnologie sono di grande aiuto ma possono inizialmente spaventare, sia gli utenti sia i professionisti.

Possiamo allora arrenderci, oppure sfruttare questo momento come occasione: alla fine potremo dire di aver imparato qualcosa di nuovo e di esserci spinti dove prima esitavamo ad addentrarci, i professionisti offrendo un nuovo servizio e gli utenti mettendosi in gioco nell'accettarlo.

Ne avremo guadagnato anche per il futuro.

 

Articolo a cura di: dr.ssa Valeria Ravenda 

 

Bibliografia

Andersson G., Cuijipers P., Carlbing P., Riper H., Hedman E., (2014). Guided Internet-based vs. face-to-face cognitive behavior therapy for psychiatric and somatic disorders: A systematic review and meta-analysis World Psychiatry 2014;13:288–295.

Carlbring P., Andersson G., Cuijpers P, Riper H. & Hedman-Lagerlöf E., (2018). Internet-based vs. face-to-face cognitive behavior therapy for psychiatric and somatic disorders: an updated systematic review and meta-analysis, Cognitive BehaviourTherapy, 47:1, 1-18, DOI: 10.1080/16506073.2017.1401115.

Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web. Commissione atti tipici, osservatorio e tutela della Professione. documento recepito dal Consiglio nazionale nella seduta del 3 marzo 2017, con delibera n. 12.

Thompson, Ryan Baird, "Psychology at a Distance: Examining the Efficacy of Online Therapy" (2016). University Honors Theses. Paper 285.

Immagine tratta da pcmag.com