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Coronavirus: la comunicazione del rischio e le fake news

Quello della comunicazione del rischio è un ambito piuttosto complesso: occorre prendere decisioni in poco tempo, spesso in condizioni di incertezza, resistendo a pressioni o richieste esterne, e saper comunicare le motivazioni e l’importanza delle misure e dei comportamenti da adottare al fine di proteggere la salute individuale e collettiva.

L’umorismo come risorsa di coping

Se, in apparenza, il ruolo regolatore dell’umorismo nelle piccole difficoltà quotidiane può sembrarci più plausibile ed accettabile rispetto a quello rivestito in una situazione drammatica come quella di una pandemia mondiale, occorre innanzitutto esaminare quelli che sono gli effetti fisiologici dell’umorismo sull’organismo, poichè questi sono il punto comune alle molte teorizzazioni derivanti dalle diverse prospettive psicologica, sociologica, linguistica e antropologica.

Il coping

Il “far fronte a” o “reagire a” una situazione percepita come stressante, in psicologia viene chiamato coping, che può essere meglio definito come l’insieme di comportamenti e di processi cognitivi attraverso i quali un soggetto affronta un evento critico, una difficoltà, cercando di risolverlo o quantomeno di limitarne gli eventuali effetti negativi. (Lazarus; Folkman, 1984)

Benessere psicologico ai tempi della pandemia

Nel 20° secolo si sono verificate tre grandi epidemie di influenza: l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica nel 1957 e l’influenza di Hong Kong nel 1968. L’influenza spagnola, causata dal virus aviario H1N1 fu l’epidemia influenzale più mortale e aggressiva della storia: si sparse per tutto il mondo tralasciando solo poche popolazioni di alcune isole del pacifico e si concluse con più di 50 milioni di morti.